Avvicinarsi a questo albero può essere mortale: ecco dove si trova e perché è così pericoloso

L’avvicinarsi a certe piante può sembrare innocuo, ma alcune specie celano insidie potenzialmente letali: tra queste, il caso più eclatante e documentato a livello mondiale è quello della Hippomane mancinella, comunemente chiamata “albero della morte”. Questa pianta, dal nome tanto suggestivo quanto inquietante, è considerata dagli esperti la più pericolosa in assoluto e compare persino nel Guinness World Records per la sua letalità. Il suo aspetto può trarre in inganno: leggera chioma verde, foglie ovate dal colore intenso e piccoli frutti che ricordano le mele, attraggono persone e animali ignari, mettendone talvolta in serio pericolo la vita.

Dove si trova la Hippomane mancinella

Questo albero si incontra soprattutto nelle regioni costiere dei Caraibi, Bahamas, in alcune zone della Florida e lungo le coste di America centrale e Sud America, come Messico, Colombia e Venezuela. Predilige gli acquitrini di acqua salmastra e le spiagge sabbiose, spesso in compagnia delle mangrovie, dove svolge anche una funzione naturale di barriera frangivento per la costa. La sua diffusione è tale che, nei luoghi di crescita naturale, vengono posti cartelli di avvertimento e spesso tronchi contrassegnati da anelli o croci rosse, per dissuadere chiunque anche solo dal toccarlo.

Perché è così pericoloso?

La pericolosità dell’albero della morte dipende da una combinazione di fattori: tossicità estrema di tutte le sue parti – foglie, corteccia, frutti, linfa – e dalla particolare natura delle sue sostanze chimiche. La linfa contiene forbolo e altri composti altamente irritanti e velenosi, capaci di indurre gravissime irritazioni cutanee o addirittura ustioni chimiche soltanto con il contatto. La linfa si presenta come un liquido lattiginoso, vischioso e bianco simile alla resina; basta che venga a contatto con la pelle per causare eritemi, vesciche e forti dolori localizzati. Se la sostanza colpisce gli occhi, può addirittura causare cecità temporanea o permanente.

Ancora più insidiosa è la reazione dell’albero durante la pioggia: l’acqua che scivola su foglie e tronco dilava e trasporta le tossine idrosolubili, rendendo pericoloso anche solo ripararsi sotto i suoi rami. L’esposizione a queste gocce può provocare ustioni cutanee molto gravi e, in caso di ingestione, come spesso avviene per animali o persone ignare che assaggiano i frutti, può condurre a sintomi gastrointestinali acuti, convulsioni e rapidamente alla morte.
I frutti, noti come “”, ricordano piccole mele verdi ma sono eccezionalmente pericolosi: ingerirli causa una rapida insorgenza di dolori orali, edema, nausea, diarrea, convulsioni, fino a un possibile esito fatale.

Segni di riconoscimento e testimonianze storiche

Il riconoscimento di questo albero è fondamentale per chi frequenta le zone tropicali descritte. In genere, la Hippomane mancinella ha un’altezza variabile fra i 6 e i 15 metri, la corteccia grigio chiara e le foglie verde scuro lucide, con margine liscio. I fiori sono piccoli e verdastri, mentre i frutti tossici pendono tra le foglie e assomigliano a delle mele di modeste dimensioni, invitanti ma estremamente letali.
Non mancano approfondite citazioni storiche: già i conquistadores e i colonizzatori europei riportavano casi di avvelenamento e gravi ustioni dopo il contatto occasionale con la mancinella. Nella cultura popolare caraibica l’albero era temuto a tal punto da ispirare storie e credenze locali che ammonivano a non avvicinarsi in nessun caso.
Persino in alcune opere letterarie la mancinella viene citata come simbolo di pericolo mortale o di vendetta.

Altri alberi temuti nel mondo: miti e realtà

La pericolosità della mancinella ha spesso alimentato il confronto con altre specie temute dalle tradizioni popolari di Africa e Asia, come l’Antiaris toxicaria, spesso chiamato impropriamente “Upas” e avvolto da numerose leggende. Tuttavia, le ricerche scientifiche hanno definitivamente posto la mancinella in testa alla lista degli alberi più mortali: sebbene l’“Upas” sia effettivamente tossico, la sua fama si deve più al folklore che a episodi reali di morte per semplice vicinanza. Invece, la Hippomane mancinella rappresenta una minaccia tangibile e documentata per chiunque abbia la sventura di sottovalutarne la presenza sulle spiagge o negli acquitrini tropicali.
Una curiosità: anche in Italia esiste una pianta chiamata “albero della morte”, una siepe ornamentale dai frutti rossi e velenosi, meno pericolosa ma da trattare comunque con cautela.

Precauzioni e comportamenti sicuri

  • Non toccare mai la corteccia, le foglie o i frutti della mancinella, nemmeno da terra o con oggetti.
  • Evitare di cercare riparo sotto i suoi rami durante la pioggia: l’acqua contaminata dalle tossine può causare lesioni severe.
  • Segui attentamente i cartelli di avvertimento posti sulle spiagge o nelle aree naturali potenzialmente a rischio.
  • In caso di contatto con la linfa o i residui della pianta, lavare immediatamente la parte interessata con molta acqua e rivolgersi quanto prima a personale medico specializzato.
  • Se si hanno dubbi sull’identità di una pianta tropicale, meglio non mangiare alcun frutto raccolto in aree sconosciute o non affidarsi alle somiglianze con specie commestibili.

In conclusione, la Hippomane mancinella rappresenta uno degli esempi più chiari di come la natura possa essere allo stesso tempo fonte di meraviglia e di pericolo reale: la conoscenza delle sue caratteristiche e dei suoi rischi è fondamentale per godere in totale sicurezza delle fitte e selvagge regioni tropicali in cui questa specie è presente.

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