Dolore addominale? Ecco come riconoscere subito se il problema è dell’intestino

Il dolore addominale è una delle sintomatologie più comuni che spingono le persone a consultare un medico. Tuttavia, distinguere se il dolore che si avverte proviene effettivamente dall’intestino non è sempre immediato. Interpretare correttamente i segnali che il corpo invia permette di agire con tempestività e, se necessario, ricorrere a un consulto medico per approfondire la diagnosi.

Come si manifesta il dolore intestinale

Una delle domande più frequenti quando si avverte dolore nella zona dell’addome è: “Si tratta di un problema intestinale?”. La risposta giusta dipende dal tipo, dall’intensità e dalla localizzazione del dolore stesso. Il dolore originato dall’intestino è tipicamente crampiforme e spesso si presenta in concomitanza con alterazioni dell’alvo, come diarrea, stitichezza, gonfiore o meteorismo.
Secondo i criteri diagnostici internazionali noti come Criteri di Roma, per sospettare una patologia come la sindrome dell’intestino irritabile (IBS), il dolore deve essere ricorrente (almeno una volta a settimana negli ultimi tre mesi e insorto almeno sei mesi prima della diagnosi), associato ad almeno due dei seguenti fattori:

  • Correlazione con la defecazione (il dolore si allevia o si accentua evacuando)
  • Cambiamenti nella frequenza delle feci (feci più frequenti o meno frequenti del normale)
  • Alternanza nella forma o nell’aspetto delle feci (feci più dure, frammentate o più molli/liquide)

Altri sintomi che accompagnano frequentemente il dolore intestinale comprendono gonfiore, senso di pienezza, distensione addominale, urgenza nell’evacuazione o la sensazione di incompleto svuotamento intestinale.

Tipologie e localizzazione del dolore legato all’intestino

Il dolore legato alle problematiche intestinali può assumere caratteristiche specifiche in base al tipo di disturbo prevalente:

  • Dolore associato a stitichezza: generalmente localizzato nella parte inferiore destra dell’addome, tende a intensificarsi con il tentativo di evacuazione. Spesso si parla di dolore sordo o crampiforme, accompagnato da gonfiore e fastidio.
  • Dolore associato a diarrea: tipicamente di tipo crampiforme o colico, si avverte nella parte inferiore sinistra o centrale dell’addome. Può essere accompagnato da urgenza defecatoria e muco nelle feci.
  • Dolore associato a meteorismo: in questo caso il dolore può essere diffuso in tutto l’addome e si presenta come sensazione sorda o pulsante, spesso correlata a gonfiore e flatulenza con rumori intestinali (borborigmi).

È importante notare che la localizzazione e la qualità del dolore sono indicativi, ma possono variare da persona a persona. Lo stesso individuo potrebbe sperimentare diverse tipologie di dolore nel corso del tempo, a seconda del grado di infiammazione o irritazione intestinale e della fase della malattia.

Caratteristiche differenziali rispetto ad altri dolori addominali

Riconoscere se il dolore è di origine intestinale si basa anche sulla differenza rispetto ad altri dolori addominali:

  • Dolore improvviso, forte e localizzato: può derivare da appendicite, calcoli oppure emergenze addominali acute. Il dolore in questo caso è circoscritto, in rapida evoluzione e spesso peggiora rapidamente, richiedendo un’attenzione medica urgente.
  • Dolore diffuso, intermittente, crampiforme: tipico delle coliche intestinali, di alcune infezioni leggere o della sindrome dell’intestino irritabile. Evolve a ondate, correlandosi frequentemente a spasmi, gonfiore o alternanza di diarrea e stipsi.
  • Dolore sordo e costante: spesso associato a stipsi cronica, gastrite, infiammazioni di basso grado oppure a patologie come diverticolite o morbo di Crohn.
  • Dolore trafittivo o pungente: peggiora con il movimento ed è talora irradiato alla schiena o verso l’inguine. Può essere indice di calcolosi renale, patologie dell’apparato genitale oppure di una irritazione a carico di altri organi vicini.

Un elemento distintivo delle patologie intestinali è la correlazione del dolore con i cambiamenti intestinali. Se il dolore migliora dopo l’evacuazione, varia con la dieta o peggiora in caso di stress, è ragionevole sospettare la presenza di una patologia funzionale dell’intestino.

Quando preoccuparsi e rivolgersi al medico

Non tutti i dolori addominali richiedono un intervento urgente, ma ci sono situazioni di allarme che meritano particolare attenzione:

  • Dolore improvviso, intenso, che non si allevia o peggiora in breve tempo
  • Presenza di sangue nelle feci o feci nere (melena)
  • Febbre alta non spiegabile con altre cause
  • Perdita di peso involontaria, inappetenza o stanchezza marcata
  • Difficoltà respiratorie, sudorazione fredda, senso di svenimento

In assenza di questi segnali, il dolore addominale correlato a disturbi intestinali come l’intestino irritabile, la colite spastica o altre patologie funzionali può essere tenuto sotto controllo con alcune accortezze, modificando l’alimentazione, riducendo lo stress e consultando il proprio medico in caso di persistenza dei sintomi.

Raccomandazioni pratiche per riconoscere il dolore intestinale

  • Annota la frequenza, la durata, l’intensità e la localizzazione del dolore
  • Osserva se il dolore si riduce o si accentua dopo i pasti o in seguito all’evacuazione
  • Fai attenzione a gonfiore, cambiamenti nelle feci, presenza di muco o sangue
  • Considera il rapporto fra sintomi e periodi di tensione emotiva o stress
  • Rivolgiti tempestivamente al medico se i campanelli d’allarme precedentemente descritti si verificano

Il dolore addominale di origine intestinale, pur essendo spesso benigno e autolimitante, merita sempre un’osservazione attenta. Una sintomatologia persistente o che si modifica in modo significativo necessita di approfondimenti per escludere condizioni più gravi e individuare un trattamento adeguato. Conoscere le caratteristiche del dolore può aiutare a distinguere le emergenze dalle condizioni croniche e migliorare il proprio benessere grazie a strategie preventive mirate.

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