Quando va dato il Bacillus thuringiensis? L’errore comune che fa perdere la sua efficacia

Il Bacillus thuringiensis (Bt) è un bioinsetticida molto utilizzato in agricoltura biologica per la lotta contro diverse specie di larve di lepidotteri che attaccano ortaggi, frutta e altre colture. Il suo impiego è apprezzato poiché rispetta insetti utili e la salute dell’uomo, ma per ottenere risultati reali è essenziale rispettare alcune strategie precise e non commettere errori comuni che annullano la sua efficacia.

Quando va applicato il Bacillus thuringiensis?

Il fattore tempo è determinante per il successo di questo trattamento. Il Bacillus thuringiensis agisce solamente quando viene ingerito dalle larve giovani, che sono le più sensibili alle tossine prodotte dal batterio. Questo significa che il momento ottimale per l’applicazione coincide con l’inizio dell’infestazione, ovvero quando si notano le prime larve o i primi danni ai tessuti vegetali, come foglie bucherellate o minuscoli escrementi sui frutti e sulle superfici verdi delle piante.

Non bisogna aspettare che la popolazione delle larve sia già sviluppata e abbia causato danni importanti: in quel caso, il trattamento risulta molto meno efficace e il rischio di perdere parte del raccolto aumenta sensibilmente. Inoltre, un intervento precoce aiuta a evitare che le larve sfuggano al trattamento, completino il loro ciclo e diventino adulte, riducendo così le generazioni future di parassiti che potrebbero attaccare nuove colture nella stagione successiva.

Per una protezione ottimale, è consigliabile trattare le piante di sera o nelle prime ore del mattino. In queste fasce orarie, le larve iniziano ad alimentarsi attivamente e la luce solare è meno intensa, aspetto importante dato che i raggi ultravioletti degradano rapidamente le tossine del Bt riducendone l’efficacia. Inoltre, le condizioni climatiche ideali sono assenza di pioggia e vento nelle 24 ore successive all’applicazione: pioggia e vento possono, infatti, lavare via il prodotto prima che venga ingerito dalle larve, rendendo vano l’intervento.

Preparazione e modalità di utilizzo

L’efficacia del Bacillus thuringiensis dipende non solo dal momento dell’applicazione, ma anche dalla corretta preparazione e distribuzione del prodotto. Dopo aver diluito la polvere o il liquido nel dosaggio raccomandato dall’etichetta del produttore (mai improvvisare le dosi), è fondamentale irrorare tutte le superfici delle foglie in modo uniforme, sia nella pagina superiore che inferiore, perché le larve tendono spesso a nutrirsi nella parte meno esposta degli organi vegetali.

Durante la manipolazione e l’applicazione, è importante adottare le corrette precauzioni di sicurezza, come indossare guanti e mascherina filtrante, pur trattandosi di un prodotto biologico e di basso rischio per l’uomo. Terminata l’operazione, la soluzione residua va eliminata e la confezione ben richiusa: il Bt, essendo un batterio vivo, richiede una conservazione attenta in luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di calore e umidità.

L’errore che fa perdere efficacia al trattamento

Esistono alcune cause ricorrenti che rendono inefficace l’uso del Bacillus thuringiensis. L’errore più frequente consiste nell’applicare il trattamento troppo tardi, ovvero quando la popolazione delle larve si è già sviluppata oltre le prime fasi vitali. Le larve adulte o prossime all’impupamento sono infatti molto meno sensibili alle tossine prodotte dal Bacillus thuringiensis. Quando si interviene tardivamente, si riscontra una scarsa riduzione dei danni e una persistenza delle infestazioni nell’appezzamento trattato.

Altre pratiche scorrette che compromettono l’efficacia sono:

  • Applicare il prodotto in giornate piovose o ventose, rischiando che la soluzione venga rapidamente dilavata o dispersa prima che venga ingerita dalle larve.
  • Non irrorare tutta la superficie delle foglie, favorendo così zone non protette dove i parassiti possono alimentarsi indisturbati.
  • Usare dosi inferiori al minimo raccomandato dal produttore, che possono non essere letali per le larve e selezionare resistenze microbiche nel tempo.
  • Pianificare l’intervento su tutta la coltura, anziché trattare esclusivamente dove realmente necessario: non solo si spreca prodotto, ma si rischia anche di colpire eventuali larve di insetti utili o non target.

Un ulteriore motivo per cui il Bt può risultare inefficace è la non corretta conservazione del prodotto aperto. Il Bacillus thuringiensis è un microorganismo vivo e, se esposto a umidità, calore o ossigeno, perde rapidamente vitalità e potere insetticida. Anche la degradazione da raggi UV è significativa: per questo motivo, è preferibile evitare le ore centrali della giornata per l’applicazione e conservare correttamente le confezioni sigillate.

Altre informazioni pratiche sull’uso del Bacillus thuringiensis

Tradizionalmente il Bt si utilizza contro molte larve di lepidotteri (cavolaia, tuta absoluta, processionaria, piralide del mais, carpocapsa ecc.), ma esistono ceppi specifici anche per coleotteri e altri ordini. Sul mercato sono disponibili diverse varietà, come il Bacillus thuringiensis kurstaki e il Bacillus thuringiensis aizawai, ognuna più efficace su target differenti.

Grazie al suo meccanismo selettivo d’azione – i cristalli tossici vengono attivati nello stomaco alcalino delle larve, senza colpire altri insetti – il Bt rispetta gran parte dell’entomofauna utile, contribuendo così all’equilibrio biologico degli ecosistemi agricoli. Ricordiamo che l’eliminazione rapida e specifica delle giovani larve consente di mantenere bassa la pressione dei parassiti in tutte le fasi di crescita della pianta, senza compromettere la biodiversità locale.

Per chi volesse approfondire gli aspetti microbiologici e il funzionamento specifico del Bacillus thuringiensis, questa risorsa offre una panoramica dettagliata sulla sua biologia e sulla sua storia di utilizzo globale. Inoltre, anche il concetto più generale di agricoltura biologica consente di comprendere il contesto e l’importanza di strategie integrate per una difesa sostenibile delle colture.

Seguendo queste buone pratiche di utilizzo, il Bacillus thuringiensis rappresenta uno strumento efficace, sicuro ed ecocompatibile per la protezione delle piante e la salvaguardia del raccolto contro le principali minacce dovute agli insetti fitofagi.

Lascia un commento