Il tuo cane mangia tutto quello che trova? Ecco cosa rivela sul suo malessere psicologico

Se il tuo cane sembra mangiare ogni oggetto che trova, da sassi e bastoncini a calzini e plastica, questo comportamento può essere indice di un più profondo malessere psicologico, noto come pica. Nei cani, la pica non va confusa con il semplice rosicchiare o giocare con oggetti: si tratta di una vera e propria ingestione di materiali non commestibili che, oltre a rappresentare un rischio per la salute fisica, rivela spesso una sofferenza emotiva o psicologica sottostante.

Le cause emotive della pica

Alla base di questo comportamento si riconoscono spesso stress, ansia e noia. I cambiamenti nell’ambiente familiare, la separazione dal proprietario per molte ore, oppure la mancanza di stimoli mentali e fisici possono provocare nel cane uno stato di disagio emotivo. In questa situazione, mordere e ingoiare oggetti diventa una sorta di strategia di coping con cui il cane cerca di alleviare la tensione interna.

Inoltre, la frustrazione gioca un ruolo importante: se il cane si sente privato di qualcosa che desidera — sia esso un gioco, un premio o l’attenzione del padrone — può rivolgersi agli oggetti non commestibili per trovare consolazione. Esistono anche casi in cui il cane mette in atto questo comportamento per attirare l’attenzione, magari perché ha notato che ogni volta che mangia qualcosa di vietato il proprietario reagisce, anche solo per rimproverarlo.

Ma la principale causa emotiva rimane una routine poco stimolante. Un cane lasciato solo per molte ore senza possibilità di socializzare, esplorare o giocare, troverà nell’ambiente che lo circonda l’unico canale di sfogo, finendo spesso per ingerire cose che non dovrebbe.

Quando la fame è fame di qualcosa d’altro

Non tutti i cani che mangiano molto soffrono di pica: alcuni hanno semplicemente una forte attrazione per il cibo, una varietà di comportamento chiamata polifagia. Tuttavia, anche l’alimentazione compulsiva o l’assunzione ossessiva di qualsiasi cosa sia a portata di bocca spesso nascondono uno squilibrio psicologico.

In particolare, questo comportamento si osserva nei cani che hanno vissuto privazioni, periodi di fame o che sono stati costretti a competere per il cibo. In altri casi, l’atto di ingoiare oggetti non alimentari può rappresentare la manifestazione esterna di ansia, depressione lieve o più marcata, o di una generale difficoltà a gestire la solitudine.

È importante non sottovalutare il componente esplorativo. Soprattutto nei cuccioli, la bocca funziona come uno strumento di conoscenza, analogo alle mani per gli esseri umani. Mordere, masticare e, talvolta, inghiottire fanno parte di un normale percorso di esplorazione dell’ambiente nelle prime fasi della crescita. Tuttavia, se questo comportamento persiste nel tempo o si manifesta in modo compulsivo, potrebbe essere il segnale di un disturbo comportamentale che necessita di attenzione.

Conseguenze sulla salute e importanza del supporto psicologico

Il rischio più immediato legato alla pica è rappresentato dai pericoli fisici. Ingerire oggetti estranei può causare ostruzioni intestinali, avvelenamenti o lesioni al tratto gastrointestinale e, in casi gravi, richiedere interventi chirurgici d’urgenza. Tuttavia, concentrarsi solamente sull’aspetto fisico potrebbe far trascurare le radici psicologiche del problema.

Quando l’ingestione di oggetti risponde a uno stato di disagio interiore, è fondamentale intervenire non solo sull’ambiente, ma anche sulla relazione tra cane e proprietario. Il supporto di un veterinario comportamentalista è spesso indispensabile per identificare la causa precisa del comportamento e mettere in atto un piano terapeutico che può includere modifiche ambientali, un aumento dell’attività e della stimolazione mentale, e – nei casi più gravi – un vero percorso di sostegno comportamentale.

Un approccio integrato può prevedere:

  • Arricchimento ambientale con giochi interattivi e nuove esperienze;
  • Incremento delle passeggiate, preferendo percorsi vari e pieni di nuovi stimoli;
  • Sessioni di addestramento positive che incentivino l’apprendimento e la relazione;
  • Maggiore attenzione alla qualità del tempo trascorso insieme;
  • Lavoro specifico sulle paure, le ansie o la gestione della solitudine, spesso con l’ausilio di un esperto.
  • Quando si tratta di altro: cause organiche e diagnosi differenziale

    Oltre alle numerose cause psicologiche, non va dimenticato che la tendenza a ingerire oggetti può avere anche origini organiche. Tra le patologie associate figurano alcune disfunzioni endocrine, come ipotiroidismo, diabete mellito e insufficienza pancreatica esocrina, tutte condizioni che possono aumentare il senso di fame o alterare la percezione della sazietà.

    È essenziale distinguere tra un comportamento alimentare deviato e un disturbo organico sottostante. Il veterinario può prescrivere esami approfonditi in caso di sospetto, soprattutto se la pica si accompagna a sintomi come perdita di peso, pelo opaco o altri segnali di malessere generale. Solo escludendo le cause fisiche sarà possibile concentrarsi efficacemente sugli interventi comportamentali.

    La pica si distingue dunque da una normale ricerca di attenzioni o da uno stravagante amore per il cibo: nei casi più problematici, rappresenta un segnale che il cane sta vivendo un disequilibrio interiore. Questo aspetto psicologico è ormai riconosciuto e studiato in etologia, la scienza che indaga i comportamenti animali nei loro diversi contesti ambientali e relazionali.

    Prevenzione e consigli pratici

    Prevenire la pica richiede una gestione attenta delle abitudini quotidiane. Un cane mentalmente e fisicamente appagato avrà meno motivi per sviluppare comportamenti auto-riparatori che possono sfociare nella pica. Ecco alcune strategie consigliate dagli esperti:

  • Organizzare sessioni di gioco mirato che mettano alla prova l’olfatto e la mente;
  • Lasciare a disposizione oggetti sicuri da masticare;
  • Alternare esercizi di addestramento e periodi di esplorazione libera durante le passeggiate;
  • Stabilire una relazione basata sulla fiducia e la comunicazione chiara;
  • Monitorare i momenti di noia o solitudine prolungata, magari offrendo stimoli quando si è fuori casa.
  • In definitiva, se il tuo cane tende regolarmente a mangiare tutto ciò che trova, non si tratta di un semplice vizio ma spesso del riflesso di un malessere psicologico. Prendere sul serio il suo comportamento è un atto di cura che va oltre la salute fisica e coinvolge il suo benessere emotivo e relazionale, aspetti oggi sempre più centrali nel rapporto uomo-animale anche alla luce delle più aggiornate conoscenze di etologia.

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