Cosa vuol dire bonifico in contabilità: ecco la definizione che devi sapere

In ambito contabile, il termine bonifico si riferisce a un’operazione bancaria che permette il trasferimento di denaro da un soggetto detto ordinante a un altro soggetto detto beneficiario. Questo trasferimento può avvenire sia tra individui che tra aziende o enti, sia a livello nazionale che internazionale. La caratteristica principale del bonifico consiste nello spostamento elettronico di fondi tra due conti correnti, identificati in modo univoco attraverso il codice IBAN, un codice alfanumerico di solito composto da 27 caratteri nel sistema bancario italiano.

Funzionamento e ruolo nella contabilità

Quando si effettua un bonifico, la banca dell’ordinante addebita l’importo specificato sul suo conto corrente e, successivamente, la banca del beneficiario accredita la somma sul conto di quest’ultimo. Questa procedura lascia una traccia chiara e verificabile che ha un’importanza fondamentale nel sistema di registrazione contabile delle transazioni. Ogni bonifico genera una contabile – ovvero un documento, cartaceo o digitale, che certifica l’avvenuto trasferimento dell’importo per una determinata causale. Questo documento contiene tutti i dati rilevanti della transazione: importo, data, nominativo e IBAN del beneficiario, causale del pagamento e codice identificativo dell’operazione.

Il bonifico, dunque, rappresenta nella pratica aziendale e professionale uno strumento essenziale per registrare e tracciare pagamenti e incassi; ciò lo rende fondamentale sia per la contabilità ordinaria che per verifiche fiscali, audit o revisioni dei bilanci.

Elementi essenziali del bonifico

Perché un bonifico sia regolare e correttamente registrato in contabilità, occorrono alcuni elementi chiave:

  • Ordinante: il soggetto che dispone il pagamento.
  • Beneficiario: il destinatario del denaro; può essere una persona fisica o giuridica.
  • Codice IBAN: indispensabile per identificare il conto ricevente.
  • Importo: la somma di denaro trasferita.
  • Causale: la motivazione del pagamento, che può essere un acquisto, un acconto, il saldo di una fattura o altro.
  • Data di esecuzione: giorno in cui viene disposto il trasferimento.
  • Codice identificativo TRN: un codice univoco che permette di rintracciare l’operazione.

Tutta questa serie di dati rende il bonifico uno degli strumenti di pagamento preferiti nella gestione aziendale e nella contabilità, proprio per la facilità con cui si può ricostruire la storia del movimento di denaro.

Tipologie di bonifico e implicazioni fiscali

Nel tempo, il bonifico si è evoluto in diverse tipologie, a seconda della destinazione, della valuta e delle regole di esecuzione. I principali tipi di bonifico attualmente utilizzati sono:

  • Bonifico nazionale: utilizzato per trasferimenti di denaro tra conti italiani.
  • Bonifico SEPA: consente di trasferire euro in tutti i paesi che fanno parte dello Spazio Economico Europeo e dell’area SEPA, con regole uniformate e tempi di esecuzione rapidi.
  • Bonifico internazionale (extra SEPA): utilizzato per pagamenti in valuta diversa dall’euro o verso paesi non SEPA, spesso soggetto a commissioni e tempi di elaborazione più lunghi.

Dalla prospettiva fiscale e contabile, il bonifico rappresenta uno strumento fondamentale per la tracciabilità di molte operazioni che beneficiano di deduzioni e detrazioni, come nel caso delle spese per interventi di ristrutturazione edilizia o riqualificazione energetica. In queste casistiche, le normative italiane richiedono espressamente che il pagamento avvenga tramite bonifico per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dalla legge. La causale del bonifico dovrà riportare dati precisi e spesso anche riferimenti normativi.

La contabile del bonifico: valore probatorio e differenze con altri documenti

Uno degli aspetti più importanti in contabilità è il valore della cosiddetta contabile del bonifico, ossia la ricevuta – cartacea o digitale – che documenta in modo inequivocabile l’avvenuta transazione. Differisce dalla semplice ricevuta di pagamento in quanto contiene tutti i dati bancari e identificativi utili per tracciare l’operazione nell’ambito del sistema bancario. Questo ne fa uno strumento dotato di valore probatorio molto forte davanti a enti di controllo, revisori o in sede contenziosa.

Per ogni registrazione di un bonifico in contabilità devono essere riportati almeno gli estremi del documento, il numero di protocollo interno dell’operazione, la data e il beneficiario. Diverse realtà aziendali prevedono di allegare la contabile del bonifico alle schede contabili o alla documentazione di supporto dei pagamenti effettuati, così da facilitare la ricostruzione dell’origine e destinazione dei flussi finanziari.

Utilizzo pratico e vantaggi

  • Permette di dimostrare l’avvenuto pagamento, aspetto essenziale per regolare rapporti tra azienda e fornitori o dipendenti.
  • Favorisce la riconciliazione bancaria tra movimenti di conto e registrazioni contabili, riducendo errori od omissioni.
  • Aiuta a rispettare gli obblighi normativi in caso di controlli fiscali o revisione dei conti.
  • Costituisce una prova di pagamento presso terzi (come nel caso di acconti su acquisti immobiliari).

La contabilità moderna fa sempre maggiore affidamento su dispositivi digitali, home banking e sistemi di gestione informatica, che consentono di inviare e archiviare facilmente la documentazione relativa a ciascun bonifico. Tuttavia, anche in presenza di tecnologie avanzate, le regole di fondo restano immutate: il bonifico rappresenta, dal punto di vista contabile, un movimento di denaro tracciabile e certificato, parte integrante della vita finanziaria di ogni impresa o ente.

Per ulteriori approfondimenti tecnici sull’argomento o per conoscere le caratteristiche delle diverse tipologie di bonifici, consultare la voce Bonifico su Wikipedia.

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