Negli ultimi anni, l’interesse per l’investimento in oro è tornato prepotentemente alla ribalta, alimentato da scenari economici turbolenti, previsioni di inflazione persistente e l’instabilità geopolitica che colpisce sia le economie sviluppate che quelle emergenti. La domanda che molti risparmiatori e investitori si pongono è se convenga davvero acquistare oro, soprattutto in tempi di crisi economica e finanziaria, quando il valore delle monete e degli altri asset rischia di subire forti oscillazioni. In questo scenario, l’oro viene spesso presentato come un bene rifugio, ma è utile capire con precisione che cosa accade al suo prezzo nei momenti di maggiore incertezza.
L’oro come strumento di protezione: storia e funzione
L’oro ha svolto per secoli un ruolo centrale nei sistemi economici globali, prima come base dei sistemi monetari e, dopo l’abbandono del gold standard, come strumento di riserva per banche centrali e privati. La peculiarità di questo metallo prezioso sta nel suo essere universalmente riconosciuto come simbolo di valore stabile. Nei momenti di crisi economica, la tendenza storica è quella di vedere una crescita del prezzo dell’oro, poiché investitori e istituzioni cercano rifugio dalla volatilità di azioni, obbligazioni e valute.
Durante eventi traumatici come la pandemia di Covid-19 o conflitti armati internazionali—come quello tra Russia e Ucraina—l’incertezza si traduce in una vera e propria corsa verso l’oro. In queste fasi, il suo prezzo non solo cresce, ma può raggiungere valori mai toccati prima, proprio perché percepito come bene capace di conservare potere d’acquisto anche quando le monete perdono valore reale a causa dell’inflazione o delle politiche monetarie espansive delle banche centrali.
Prezzo dell’oro durante le crisi: dinamiche e prospettive
Dal punto di vista storico, ogni grande crisi finanziaria ha visto l’aumento delle quotazioni dell’oro. Ad esempio, durante i primi mesi della pandemia, il valore raggiunse picchi senza precedenti a causa della paura generalizzata e della svalutazione delle principali valute. La stessa dinamica è emersa durante altri momenti di tensione internazionale o di crisi del sistema bancario, come confermato dall’analisi dei principali centri finanziari e dagli indici storici ufficiali.
Nel 2024, il prezzo dell’oro ha superato i 2.900 dollari l’oncia, e secondo le proiezioni di molte banche d’affari come Goldman Sachs e Ubs, nel 2025 potrebbe sfondare il tetto dei 3.000 dollari. Alcune previsioni particolarmente ottimistiche indicano la possibilità di arrivare vicino ai 3.500 dollari, con rendimenti annui superiori al 30% nelle fasi calde di accumulo di domanda. Questi dati, tuttavia, devono essere interpretati senza lasciarsi trasportare dall’entusiasmo: se l’economia globale dovesse improvvisamente stabilizzarsi, il prezzo dell’oro può anche ritracciare, perdendo parte dei guadagni accumulati nella fase di panico.
Cosa succede quando la crisi termina?
È fondamentale ricordare che, storicamente, dopo l’esplosione iniziale in concomitanza con la crisi, il prezzo tende spesso a ricalare gradualmente quando la situazione economica si assesta. In pratica, chi acquista oro ai massimi, magari alla fine del picco emotivo, rischia di vedere il proprio investimento perdere valore nel breve-medio termine una volta che torna l’ottimismo nei mercati. Per questo motivo, gli analisti suggeriscono di non “buttarsi a capofitto” durante i momenti di massimo panico, ma valutare attentamente la tempistica dell’ingresso nel mercato dell’oro.
Perché conviene (o non conviene) investire in oro?
L’oro è una copertura naturale contro l’inflazione, perché il suo valore non dipende da politiche monetarie espansive o dal deteriorarsi del bilancio di uno Stato. In presenza di inflazione elevata—come quella che negli ultimi anni ha colpito Europa e Stati Uniti—l’oro protegge il potere d’acquisto e può essere un importante strumento di diversificazione per i portafogli d’investimento.
- L’oro non produce redditi o interessi, ma il guadagno deriva esclusivamente dal suo apprezzamento nel tempo. È quindi ideale come strumento difensivo in portafogli già esposti ad altri asset rischiosi.
- Nei periodi di deflazione o di forte crescita dei mercati azionari, l’oro tende invece a sottoperformare, risultando meno attraente rispetto ad azioni o obbligazioni.
- Molti esperti suggeriscono una quota compresa tra il 5% e il 10% del portafoglio da destinare all’oro, come equilibrato compromesso tra rischio e opportunità.
- L’investimento può avvenire sia tramite oro fisico (lingotti, monete) sia attraverso strumenti finanziari come ETF o fondi quotati, che replicano l’andamento del prezzo dell’oro sui mercati internazionali.
L’elevato afflusso di capitali negli ETF sull’oro registrato nel 2025 testimonia il ritorno di fiducia degli investitori verso questo asset nei momenti di difficoltà, anche da parte di investitori retail che solitamente prediligono strumenti più facilmente liquidi e meno ingombranti rispetto al possesso fisico del metallo.
L’oro nel contesto macroeconomico attuale
L’anno in corso è segnato da una combinazione di fattori che mantengono alta la domanda di oro:
- Persistente inflazione a livello globale, che erode la fiducia nelle valute tradizionali.
- Debolezza delle valute fiat, sia in Europa che in America, dove banche centrali faticano a contenere la crescita dei prezzi senza compromettere la crescita economica.
- Tensioni geopolitiche non risolte, conflitti in corso e rischio di nuove escalation che spingono gli investitori a privilegiare asset difensivi.
- Ritorno degli afflussi verso strumenti di investimento legati all’oro, come testimoniano le statistiche degli ETF nel 2025.
Queste condizioni rafforzano il ruolo strategico dell’oro non solo come asset rifugio per situazioni di emergenza, ma anche come elemento strutturale di un portafoglio diversificato a lungo termine. Tuttavia, l’investimento in oro non è esente da rischi e richiede una pianificazione attenta: i costi di acquisto e di deposito possono essere significativi, così come il rischio di entrare ai massimi e dover attendere anni per vedere una ripresa del valore. Inoltre, in tempi di crisi molto gravi, non è da escludersi un aumento delle tassazioni o delle restrizioni sulla circolazione di oro fisico, come già avvenuto in passato in alcuni Paesi.
Strategie per chi vuole acquistare oro oggi
Per chi intende avvicinarsi all’oro in questo momento, una buona strategia suggerita dagli esperti è quella di effettuare acquisti dilazionati nel tempo—magari sfruttando i cosiddetti “piani di accumulo”—per evitare di concentrare l’investimento proprio nei momenti di massimo picco dei prezzi. Inoltre, è fondamentale informarsi sulla differenza tra il prezzo spot dell’oro e il prezzo al dettaglio praticato da negozi o intermediari, che possono applicare commissioni anche consistenti.
Importante anche la scelta tra oro fisico e strumenti finanziari: l’oro fisico garantisce maggiore indipendenza e anonimato ma pone problemi pratici di conservazione e liquidabilità, mentre le soluzioni finanziarie come gli ETF offrono maggiore liquidità e minori costi di gestione, pur esponendo a rischi di controparte. Una panoramica dettagliata sulle diverse modalità di investimento è disponibile anche sulla voce Wikipedia dedicata all’oro.
In ogni caso, è fondamentale affidarsi esclusivamente a intermediari affidabili, con quotazioni trasparenti e servizi di acquisto/riacquisto professionali, evitando il fai-da-te per importi rilevanti. Infine, ogni scelta deve essere inserita in una pianificazione coerente rispetto ai propri obiettivi finanziari, alla propensione al rischio e al proprio orizzonte temporale: l’oro resta uno strumento prezioso, ma non magico. Se usato in maniera equilibrata, rimane tuttora una delle migliori assicurazioni contro gli imprevisti dell’economia globale.