Cosa è il pip nel forex e come calcolarlo: la guida pratica

Nel mercato valutario, il termine pip rappresenta un elemento essenziale per valutare i movimenti di prezzo e determinare profitti o perdite nelle operazioni di trading. Comprendere a fondo il significato e il calcolo del pip è fondamentale per ogni trader che desidera navigare con sicurezza all’interno del Forex e sfruttare le dinamiche di questo mercato globale.

Definizione e significato di pip

Il pip, abbreviazione di “percentage in point” o “point in percentage”, è l’unità standard utilizzata nel trading forex per misurare la variazione minima di prezzo tra due valute. Nella maggior parte delle coppie valutarie, un pip corrisponde a una variazione di 0,0001 nella quotazione, ovvero alla quarta cifra decimale dopo la virgola. Esistono eccezioni per alcune valute come il lo yen giapponese (JPY), per le quali un pip equivale a 0,01, ossia la seconda cifra decimale.

Il pip, dunque, indica il più piccolo movimento possibile del tasso di cambio di una coppia di valute standard. Ad esempio, se la coppia EUR/USD passa da 1,1050 a 1,1051, si è verificata una variazione di un pip. Lo stesso principio vale per altre coppie: nel caso di USD/JPY una variazione da 110,45 a 110,46 rappresenta un pip.

L’utilizzo dei pip offre ai trader un linguaggio universale e standardizzato per descrivere le variazioni di prezzo, consentendo di comunicare in maniera precisa e confrontabile l’entità di guadagni o perdite potenziali.

Come individuare il pip nelle quotazioni delle valute

L’individuazione del pip dipende da come viene espressa la cotazione della coppia valutaria:

  • Per quasi tutte le coppie forex: il pip è la quarta cifra decimale. Così, una variazione da 1,2150 a 1,2151 equivale a un pip.
  • Per le coppie con JPY: il pip è la seconda cifra decimale. Se il tasso passa da 130,45 a 130,46 si tratta di un pip.
  • I broker talvolta quotano i prezzi con cinque decimali per maggiore precisione, inserendo così le cosiddette “pipette” o micro pip. In questo scenario, il pip tradizionale resta comunque la quarta cifra decimale (o la seconda per JPY).

Questa uniformità è molto utile perché consente di monitorare variazioni di prezzo estremamente piccole, ma che hanno un impatto rilevante quando si negoziano grandi volumi, come tipicamente avviene sul mercato valutario.

Il valore del pip: calcolo pratico

Sapere individuare il pip è solo il primo passo. La vera consapevolezza per il trader si concretizza quando si passa al calcolo del valore del pip in termini di valuta reale, cioè quanto vale un pip in euro, dollari o nella valuta del proprio conto. Questo valore dipende da tre fattori cruciali:

  • Dimensione della posizione (lot size): Un lotto standard corrisponde a 100.000 unità della valuta base; un mini-lotto a 10.000 e un micro-lotto a 1.000.
  • Coppia valutaria negoziata: Ogni coppia comporta una relazione distinta tra le due valute coinvolte.
  • Valuta del conto: Se la valuta del conto è diversa dalla valuta di quotazione, sarà necessario un ulteriore calcolo di conversione.

La formula base per il calcolo del valore di un pip nelle principali coppie dove il dollaro USA è la valuta quotata è:

Valore pip = (dimensione lotto × 0,0001) / tasso di cambio

Facciamo un esempio concreto con la coppia EUR/USD, lot size standard da 100.000 unità:

  • Tasso di cambio EUR/USD: 1,2000
  • Valore pip = (100.000 × 0,0001) / 1,2000 = 10.000 × 0,0001 = $10 (se il conto è in USD)

Per una coppia con JPY (USD/JPY), dove il pip è 0,01:

  • Supponiamo USD/JPY a 110,00
  • Valore pip = (100.000 × 0,01) / 110 = 1.000 / 110 ≈ 9,09 USD

Questi valori rappresentano il guadagno o la perdita per ogni pip di variazione del prezzo. I broker solitamente mettono a disposizione dei trader calcolatori di pip automatici per facilitare queste operazioni, ma conoscere la formula aiuta a comprendere meglio il rischio e la gestione della posizione.

Strategie di gestione e rischi legati ai pip

L’importanza del pip non si ferma al solo calcolo del profitto. Rappresenta anche uno strumento di gestione del rischio: impostare opportunamente stop loss e take profit diventa più semplice ed efficace se si conosce il valore economico del pip in relazione alla posizione aperta sul mercato.

Gestione del rischio attraverso i pip:

  • Utilizzare il valore del pip per determinare la dimensione corretta della posizione in base al rischio massimo accettabile per ogni trade.
  • Impostare stop loss e take profit in modo ragionato, sapendo in anticipo l’impatto che ogni pip avrà sul saldo del conto.
  • Adattare la leva finanziaria in funzione della propria tolleranza al rischio, sempre calcolando l’effetto di ogni pip sulla posizione totale.

È importante notare che il valore del pip può cambiare a seconda della coppia valutaria e del tasso di cambio corrente, specialmente quando la propria valuta di conto non coincide con la valuta quotata. In questi casi, può essere necessario effettuare una conversione ulteriore del valore del pip nella valuta del conto (pip).

Conclusioni pratiche sull’uso del pip nel forex

Padroneggiare il concetto di pip permette a chi opera nel Forex di valutare con precisione il rischio di ogni operazione, pianificare strategie robuste e mantenere sotto controllo l’analisi della propria performance. Attraverso il calcolo del pip, il trader è in grado di determinare il valore effettivo del proprio guadagno o della perdita, ottenendo maggior consapevolezza nella gestione del capitale. Tradurre la variazione di quotazione in un valore monetario concreto è dunque il passaggio cruciale che distingue il trading professionale dalla mera speculazione casuale.

In sintesi, il pip è la base su cui si costruisce la gestione del rischio, la pianificazione operativa e il controllo delle emozioni durante la negoziazione sul mercato valutario. Imparare a calcolarlo e utilizzarlo in modo strategico è un passaggio obbligato per chiunque voglia affrontare il forex con serietà e metodo.

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