Edizioni Le farfalle


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Collana viola - poesia

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Collana viola - poesia

EPPURU I STIDDI FANU SCRUSCIU
Pietro Russo
[2022] p.48
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C'è un'urgenza non procrastinabile in questa raccolta di Pietro Russo. L'esigenza di lasciare «scapicollare le parole» condensandole dal riverbero della lingua madre catanese – sopraggiunta improvvisa e indiretta da accumuli di momenti, di persone, di ricordi – all'interno di un universo poetico che, se da un lato è scandito dalle certezze insormontabili delle leggi di Natura, dalle disillusioni di un «cuore che si spaventa della luce» – deluse oramai tutte «le speranze e i cori» di matrice leopardiana –, un mondo entro cui l'io lirico riversa pure gli echi amari delle sue letture bibliche (L'Ecclesiaste su tutte); dall'altro è invece animato dall'Amore – «l'ombra che cresce più alta» – che si piega per la sua stessa forza a criterio di ogni cosa, sostenuto da una forza espressiva in cui si insinuano però anche la Storia e le vicende degli ultimi, e inclina questa poesia verso esiti fortemente civili pur seguitando a sfolgorare e ardere dentro una passione in cui la parola, genuinamente impastata dentro il ripido dettato ritmico del dialetto, riesce a dare straordinaria testimonianza di sé: finalmente «casa in questa lingua».


dalla prefazione di Giuseppe Condorelli

ASBESTOS
Pietro Cagni
[2022] p.64
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molly - alberto - attratti dal segnale nascosto: le prime tre sezioni di questa raccolta paiono già miniare qualcosa come una Visitazione. Poiché qui è questione di grembi che si toccano, di consanguinei, e del concepibile e dell’inconcepibile. Minuscoli i loro nomi, come minuscolo è quel che, al segnale, trasalisce nell’invisibile. ...


dalla prefazione di Irene Santori

POSTUMA
Miguel Ángel Cuevas
[2021] p. 80
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... Come San Giovanni della Croce, che nelle sue meditazioni ci avvisava: «Per giungere a ciò che non sai,/ devi passare per dove non sai». È questo il passaggio nel quale Miguel Ángel Cuevas – mistico in assenza di Dio – si è inoltrato già da qualche decennio; passaggio che lui chiama «il bramato sentiero della ricognizione». In cui la «Parola, tratto/ occulto» è tale giusto perché in cerca di una reale nominazione. Lo scopo del poeta essendo quello di «togliere protezione alle parole così da impedire loro di mostrare solo ciò che è familiare, riconoscibile e riconosciuto» (Vito Bonito). ...

Giovanni Miraglia dal risvolto di copertina

SCREZIATURE DELLA PORCELLANA
Angelo Santangelo
[2020] p. 88
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Angelo Santangelo pubblica Screziature della porcellana. Il titolo enigmatico di questa nuova poetica indica la composita materia delle 49 liriche distribuite in cinque sezioni, nelle quali ricorre un'originale semantica della liquidità sovente commista ad altre sostanze naturali o culturali. Ognuna delle cinque sezioni si apre con un esergo tratto da alcuni poeti coi quali Santangelo intimamente dialoga...


Rosalba Galvagno
dal risvolto di copertina

STANZA DI PASSO
Silvio Ramat
[2020] p. 72
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Pescando nei cassetti dove «appassiscono / centinaia di inediti», Silvio Ramat ha confezionato con garbo misurato un altro dei suoi libri esemplari, a cominciare dalla struttura perfettamente simmetrica. Le tre sezioni ci guidano, tra autobiografia ed epifania, in un percorso che si sofferma su minime occasioni,…


Davide Puccini
dal risvolto di copertina

TRAME DEL SILENZIO
Giulio Di Dio
[2019] p. 64
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Sono versi che procedono per fotogrammi, quelli di Giulio Di Dio.
Lampeggiano in un album poetico dall'impronta epigrammatica che però non si sottrae alla costruzione
di uno sguardo attento e indagatore, sicuramente allenato dalla formazione medica.
Forse la verità abita agli antipodi, sembra suggerire il poeta, e l'inizio e la fine tendono a coincidere nei passaggi/sequenza di una giovane stagione di vita, già incappata in perdite e sottrazioni ma con i sintomi di un'identità che tende al destino. ...

Anna Buoninsegni dal risvolto di copertina

CRITTOGRAMMI
Isidoro Aiello
[2019] p. 64
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Crittogrammi è un percorso poetico iniziatico e rivelatore, sorretto da un profondo sentire e da un sistema filosofico di grande respiro. Il poeta dialoga con le realtà, anche minime, cogliendo lumi di sapere e di consapevolezza in ogni cosa che vive. Il tempo della poesia, il suo incedere pacato e arguto, scandiscono una conversazione con le molte dimensioni del reale che si traduce in una sconfinata giovinezza dell'uomo. ...


Nicola Russo
dal risvolto di copertina

EPIFONEMI DELL'AGOSTO 1983 A GIULIANOVA
Roberto Roversi
[2019] p. 44
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Tra le tante carte di Roberto, testimonianza di una vita di incessante lavoro di scrittura e di lettura, ci sono diversi testi e alcune raccolte poetiche ancora inedite. Questi testi, in osservanza con le sue volontà, verranno pubblicati in tiratura limitata, senza clamore, dagli amici sui quali Roberto ha lasciato un segno, indelebile.
Angelo Scandurra, che per primo stampò l'inizio de
L'Italia sepolta sotto la neve, fa parte di questo manipolo di affezionati e prende così in mano, a trent'anni esatti di distanza da quell'edizione, una nuova raccolta di Roversi e la offre ai lettori con l'amore e l'eleganza che hanno sempre contraddistinto tutte le sue pubblicazioni. ...


Antonio Bagnoli
dal risvolto di copertina

LA FORMA DETENUTA
Cettina Caliò
[2018] p. 80
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La Forma detenuta è un'opera in cui non sono "raccolte" poesie, ma in cui le poesie raccolgono storie e frammenti, per tesserli e restituirli in trama. Dalla prima all'ultima pagina, nelle tre sezioni che scandiscono il percorso poetico, si dispiega una mappa di sentimenti, riflessioni, luoghi dell'anima, sentieri da esplorare. Una mappa fitta di simboli, tenuta insieme dall'armonia del tocco dell'illustratore, da uno stile che non cede dal primo all'ultimo verso, con una riconoscibilità che Cettina Caliò costruisce da anni e con risultati sempre più luminosi.

La Forma del quotidiano si veste della forma poetica, che le si adagia sopra e, attraverso la forma della lingua, la fa diventare esistenza. È uno dei tratti più affascinanti di queste poesie, la capacità di partire sempre dalla materia viva dei giorni per alzare con uno scarto veloce l'occhio al tutto e al niente che indaghiamo ogni momento.


Mauro Mangano dal risvolto di copertina

A TANGERI, UNA SERA
Manlio Santanelli
[2018] p. 96
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Riunite qui per la prima volta e in massima parte inedite il lettore troverà in questo volume le poesie scritte negli anni della maturità da uno dei più grandi autori di teatro del nostro tempo. ...
...Questa
preziosa pubblicazione ci restituisce la misura intera della tenacia e dell'amore, necessario e vitale, che lo legano a tutte le cose e forme e apparizioni della vita, al fluire dell'assurdità e all'epifania del grottesco, all'insistenza della stupidità e allo stupore del genio; antico e moderno, alto e basso, profano e sacro. In uno stato di grazia così continuo da far supporre dietro queste pagine strutturalmente accidentali e perfette una certa devozione, consumata a volte con strazio ma sempre in grandissima allegrezza.

Marco Lucchesi dal risvolto di copertina


DALLE FONDAMENTA
Paolo Lisi
[2018] p. 64
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I versi di Lisi sanno giocare di fino.
Non solo la "finezza" è la chiave di alcune situazioni che il poeta coglie (le labbra sull'omero, le improvvise solitudini sulla spiaggia, una persona identificata per un istante in un codice bancomat dimenticato) ma finemente il poeta decide di proporre il grande dolore protagonista di questo libro (un distacco mai pronunciato del tutto, mai dichiarato, ma attivo e occhieggiante in ogni verso, come una belva nella foresta, come un mare lungo i tornanti). Così pure finemente la inquietudine fa trapelare i suoi brividi. ...

DUE VOLTE SETTE SONO LE PAROLE
Jolanda Insana
[2018] p. 72
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Chi legge la poesia di Saffo nella traduzione di Jolanda Insana, che conosca o meno il greco, ne ricava un forte impatto conoscitivo ed emotivo perché spiazzato e coinvolto da un registro linguistico che riesce a far deflagrare l'espressione poetica. ...
...Non diversamente, nella silloge inedita che costituisce il cuore di questo libro, Insana attraversa le tragedie di Eschilo a cui esplicitamente si ispira e, scavando nel "corpo della parola" e dei suoi plurisensi, intreccia quella voce antica con le voci e le istanze del presente. Dai testi classici con i loro temi eterni si leva la sua tipica e originalissima voce, che ci regala, come sempre, «non certamente melodia, ma battuta in levata».


Francesca Amoroso dal risvolto di copertina

FINCHE' SPLENDI AMORE
Anna Buoninsegni
[2018] p. 44
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Una donna che confonde i tempi, le epoche, le chiama, butta date, nomi, e poi si incanta, in versi stupendi... E getta la testa di qua, di là, supplica i 'chirurghi del mattino'. Che bellissima poesia questa, che vertice di dolore e amore e parola...


L'AMORE ALL'INFERNO
Cetta Brancato
[2017] p. 88
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La scrittura di Cetta Brancato è attraversata da lampi azzurri che squarciano le declinazioni sull’amore: radicalmente lontana dalle polluzioni notturne di molti presunti poeti d’amore.Le sue parole, scelte con rigore angelico e luciferino, scavano un solco intimo e definitivo nel chiarore della pagina e si fanno spazio nell’intricato infinito chiamato amore con determinazione assoluta e grande coraggio. ...

Paolo Lisi dal risvolto di copertina

POESIE SCELTE
Isidoro Aiello
[2016] p. 128
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Isidoro Aiello ha pubblicato altre raccolte di versi graditissime al pubblico e alla critica. Mi sembra dunque naturale che Angelo Scandurra, coraggioso poeta-editore di sogni e di delizie, riproponga oggi i testo più significativi dell'autore barcellonese; e ancor più naturale mi sembra che Isidoro chieda anche questa volta a me di imprimere a questa antologia il segno della mia stima e della mia amicizia nei suoi confronti.

Emilio Isgrò da risvolto di copertina

CANTI BREVI
Giuliano Scabia
[2016] p. 80
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Quando sento venire certi momenti della poesia – che mi portano via – devo stare attento – per esempio se guido la macchina devo stare attento, sbaglio strada, vedo solo una gran luce e mi scordo le svolte: ci vedo benissimo e non vedo niente: la poesia è una signora impressionante.


SULL'ALTARE DELL'OMBRA
Ivano Luppino
[2016] p. 72
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Animula vagula blandula è la breve poesia con cui l'imperatore Adriano, sulla soglia che separa la vita dalla morte, si prepara a congedarsi dalla sua anima, salutandola come cara compagna.
Ma quali pensieri cova l'anima –
animula – in quel preciso momento in cui si attarda a svaporare incredula, blandula, dal corpo agonizzante?
E com'è quel sentiero periglioso, irto di stelle e lastricato di lame aguzze in cui, come un equilibrista della Via Lattea, essa si incammina –
vagula – per raggiungere i luoghi dell'eterno destino?
E poi, tornare indietro si potrà, feriti i piedi, mossi da un estremo sussulto di vita?
Domande che racchiudono un mistero cosmico, per le quali né gli scienziati né i filosofi sanno trovare risposte.
Ma il Poeta può, il Poeta sa, Ivano Luppino, poi, ne ha fatto l'esperienza, e la sua poesia tende l'arco ad illuminare anche noi…


Marinella Fiume

N'ZUPPILU N'ZUPPILU - WET THROUGH
Giuseppe Condorelli
[2016] p. 64
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Sono sempre più rari i poeti capaci di usare il dialetto-lingua siciliana nella sua straordinaria bellezza di suoni e di significati. Questa silloge di Giuseppe Condorelli ci riporta nel mondo classico della sicilianità pura, quella della parola capace di trasmettere umori profondi e sentimenti senza compiacimenti di sorta. La poesia è insita nella forza della parola stessa specie quando, come in questo caso, il poeta mira a tradurre momenti esistenziali che razionalizza nel verso scarno e spesso dolente da cui sorge un vissuto che si universalizza nell'essenza stessa della poesia. Ciò che colpisce è il modo in cui Condorelli entra in quel clima di sogno e di realtà puntando dritto a quel pessimismo che non fa parte della realtà del nostro tempo, abbagliato da futili evanescenze. Ci troviamo di fronte al poeta-uomo che attraverso un'attenta introspezione riesce a coinvolgerci fino al pathos, perché ogni testo di questa silloge entra dritto nell'animo.

Senzio Mazza

ALLE ONDE AL VENTO
Orvoloson Sadinov
[2015] p. 88
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Questa silloge di Valeria Mazzeo presenta una specifica identità. E, trattandosi di un’opera prima, sorprende altresì per le diverse connotazioni che vi si possono cogliere: la ricerca di un linguaggio che rifugge l’appiattimento per dare massima dignità alla parola che diviene proiezione di accadimenti sostanziali; il ventaglio di problematiche che incrocia i sentimenti di sempre senza lasciarsi avvinghiare dalla retorica; e, ancora, l’andamento della scrittura sostenuto da una musicalità interna che trasfonde melodia di sferzanti indagini e interrogativi. Perché, in fondo, si snoda un cammino che vuole celebrare l’amore, la bellezza e l’armonia dell’esistere, a dispetto del continuo dileggio che investe le nostre storie.
Tra le pieghe, a ricamare questo tessuto di vita e di poesia, il filo rosso della “corda civile” che giammai smette di tendersi, spingendoci alla riflessione.

Angelo Scandurra

ADESSO È TORNARE SEMPRE

Pietro Cagni
[2015] p. 64
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Non vuole stupire Pietro Cagni né fare il verso a nessuno. Non ha debiti con poetiche né onanistiche né narcisistiche. Non intende spiazzare il lettore con lampi di eloquenza e coup de théâtre.
La sua scrittura è mossa, semmai, dall’attenta passione dell’apicoltore. a cui ci introduce il giovane Cagni è una cartografia del corpo: tra “zigomi”, “guance pallide” e “spalle bucate”, lambisce “polsi stanchi”, “caviglie” e “dita sfatte”, tra “mani perdute” e “ciglia lunghissime”, per accogliere “l’universo addosso” e contenere infine gli “occhi di chi sta e respira”. Lei.
Una lei che è
approdo: in un continuo e muto dialogo le dà forma e spessore, con movimenti concentrici, sulla pista di ghiaccio, prima di sollevarla sulle braccia, bellissima e senza peso.
…“tu, che sei festa e terra” le sussurra prima di partire per il viaggio iniziatico, dove “le luci non hanno fine”; e poi nei luoghi di un incontro ormai impossibile sulle tracce del suo stesso sangue; e, nella sezione conclusiva, in cui “l’amore trema // si slarga” sotto gli occhi di Dio.
Adesso, al suono scavato e ultimo della tromba di Chet Baker ci attendono “altre luci, altri nomi”.

Paolo Lisi

IL MARE DI SENOFONTE
Isidoro Aiello
[2015] p. 96
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Quest'ultima raccolta di Isidoro Aiello si pone in linea di continuità con la sua produzione precedente.
Il poeta osserva, registra e riflette sul mondo con lucidità e disincanto, trovando un correlativo oggettivo nel paesaggio mediterraneo che con la sua luce netta e i suoi echi parla di bellezza ma fa emergere anche verità. Le liriche prendono spunto da un pensiero o da una precisa situazione: in un caso come nell’altro l’ispirazione si àncora ad immagini molto concrete nella tradizione dell’ultimo Montale o di Cattafi. I versi aspirano all’aforisma, fissando momenti che svelano un significato che trascende l’occasione stessa che li ha sollecitati. La scelta della parola, lo stratificarsi dei registri con sconfinamenti nella lingua parlata è operazione sempre sapiente e misurata che tende quasi a stemperare e a dissimulare, talora ironicamente, il procedere riflessivo di questa lirica.

Alessandro Cocuzza


IL PASSO SVELTO DELL'AMORE
Seconda edizione

Marilina Giaquinta
[2015] p. 96
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In questi testi di Marilina Giaquinta aleggia unaricerca colloquiale scandita da sentimenti fluidi che diventano scrittura. L'esigenza primaria, infatti, è quella di oltrepassare il velo deldisinganno per incontrare una "verità" connotatache possa sostenere il malessere esistenziale.Con animo contrassegnato da dolente ironia, la parola non si accartoccia e, anche attraverso il corpo, diviene fisionomia di un richiamo, fervore di un'irrequieta sensibilità che avvolge. È l'invocazione di un assoluto, dove primeggia la multiforme passionalità dell'amore, a sospingere la "voce" che incrociamo e che cerca complice il nostro fiato.

Angelo Scandurra

L'IMPERFETTO
Innocenzo Carbone
[2014] p. 80
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‹Dove finisce il confine?/Dove inizia la fine?›. Da interrogazioni inquietanti, dentro percezioni sottili, si alimenta e si muove questa raccolta poetica. In un silenzio assorto si sciolgono parole brevi, sentimenti sofferti, trattenuti stupori. E affiora una pena di fondo per il tanto che turba e lacera un tempo confuso. I mutamenti dell'ora e delle stagioni, la grazia dell'amore e dell'amicizia, la consapevolezza cercata si manifestano nella misura del tono, nella chiarezza della voce prossima alla confidenza. E l'imperfetto del titolo come opposto alla perfezione, che è sogno della mente già vocato all'impossibile, significa anche il tempo del passato: che si nutre del ricordo e lo travalica per fluttuare in una malinconia come insieme di estraneità e di appartenenza. Così, in un tessuto di trame leggere, di versi veloci, Innocenzo Carbone accosta il bene della poesia e lo consegna.

Elio Pecora

IL PASSO SVELTO DELL'AMORE
Prima edizione
esaurito
Marilina Giaquinta
[2014] p. 96



In questi testi di Marilina Giaquinta aleggia unaricerca colloquiale scandita da sentimenti fluidi che diventano scrittura. L'esigenza primaria, infatti, è quella di oltrepassare il velo deldisinganno per incontrare una "verità" connotatache possa sostenere il malessere esistenziale.Con animo contrassegnato da dolente ironia, la parola non si accartoccia e, anche attraverso il corpo, diviene fisionomia di un richiamo, fervore di un'irrequieta sensibilità che avvolge. È l'invocazione di un assoluto, dove primeggia la multiforme passionalità dell'amore, a sospingere la "voce" che incrociamo e che cerca complice il nostro fiato.

Angelo Scandurra

INFIME DISSONANZE
Senzio Mazza
[2013] p. 112
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Se uno comincia da omega dicono che non sa dove va e ripetono che trattasi di un senno squinternato. Di fatto mi credo poeta (e se non io, chi?) che non sa mettere parole+parole in fila, stili edulcorati e vaghe stranezze. Non mi rimane che partire da omega. Senza richiesta di indulgenze.

L'autore

CANTICU DI' CANTICI
Angelo Battiato
[2012] p. 88
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Il Cantico dei Cantici conquista, rapisce il cuore e induce a cercare, nei profumi dei suoi rigogliosi giardini, il sapore fresco delle parole e dei balsami, le beatitudini dell’amore e della vita.
A volte mi sembra di percepire, di intuire, di toccare, quasi con mano, il mistero, profondo e inconfessato, del Cantico dei Cantici. È veramente compendio di tutti segreti del mondo, la chiave di tutte le conoscenze dell’uomo! Nei suoi versi è racchiuso l’intimo mistero della Salvezza dell’uomo. Non si capisce la Bibbia se non si capisce il Cantico dei Cantici. La storia d’amore dei due pastorelli è realmente il cuore pulsante della Bibbia. Nello stile del Cantico scopriamo il valore dell’amore, della vita e dell’umano sentire, dell’amore a un tempo corpo e anima, sensuale e spirituale, terreno e trascendente, umanissimo e divino...

VIGGILIA FRANCISCANA
Santo Calì
[2012] pp. 184
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La lucida “turbolenza” esistenziale e intellettuale che sottende la personalità di Santo Calì si concretizza come espressione di una militanza che accorpa scrittura e azione. Infatti, alla parola egli affida le istanze che affranchino dalle “ingiustizie” e “incongruenze”. Il disegno diviene così composito giacché il riscatto è codice di una controversia che persegue l'utopia attraverso un vissuto senza parsimonie di energie fisiche e mentali. Allora la figura di Calì, in modo incomparabile, simboleggia il nesso di congiunzione fra arte e vita poiché il linguaggio a cui consegna il segno di una rinascita è, al tempo stesso, forbito e primordiale. In fondo l'anima della cultura scaturisce da una scintilla primigenia per farsi, in ogni tempo, specchio di contemporaneità. E tale pratica Calì esercita con ingegno di finalità e originalità in ogni sua opera...

GIOCOLIERE DI SOGNI
Vanni Speranza
[2012] p. 88

Questa scelta di testi inediti conferma le caratteristiche principali dell’itinerario poetico di Vanni Speranza. Dalla scrittura, piana e intelligibile, al sentimento che li accompagna, poggiato su modulazioni esistenziali. I versi, infatti, segnano il cammino umano dell’autore riflettendo le tappe di una vita che, pur contrassegnata da difficoltà, non si abbandona alla disperazione: nel racconto degli eventi affiora sempre come una rassegnata consapevolezza di positività.

TRA I BOSCHI DI FAUNO ASSONNATO
Angelo Santangelo
[2012] p. 72
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I testi di Angelo Santangelo scaturiscono dalla necessità di una ricerca sui versanti dello stile e dei significati. La scrittura, infatti, è specchio di considerazioni che, partendo dallo status esistenziale, si spiana verso tematiche che trovano sempre l’uomo al centro della propria condizione universale. Scattano così gli interrogativi che aspirano ad un vivere migliore, affrancato dai rituali dei luoghi comuni. Avvertiamo perciò che questa poesia è soffusa anche da un sentimento di laica religiosità che rivendica soluzioni di giustizia nel segno di un’armonia sostenuta dall’amore e da precetti di sana civiltà...



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